Maristella e Nicola, Matera
Ci saremmo dovuti sposare il 15 giugno a Matera. Ci conosciamo dai tempi delle scuole medie e ci amiamo da più di otto anni ormai. Era da molto tempo che parlavamo di matrimonio, nonostante tutti e due siamo ancora molto giovani. Ma l’età non ci importa; costruire una famiglia è il nostro grande progetto. Per realizzarlo aspettavamo solo di raggiungere una certa stabilità economica che, dopo molti sforzi, è finalmente arrivata.
M.: I miei diari sono pieni di lacrime cadute nei momenti di sconforto quando il nostro matrimonio sembrava lontanissimo e quasi impossibile da realizzare. Poi finalmente tutti e due siamo riusciti a trovare un lavoro che ci soddisfacesse e all’improvviso tutto ha iniziato ad ingranare per il verso giusto. Una sera di agosto del 2019, in un cartone della pizza, tra petali colorati e frasi d’amore, è arrivata inaspettata la proposta di Nicola. Un sogno che iniziava. Ci abbiamo messo così tanto entusiasmo che in pochi mesi avevamo già tutto pronto, tranne la nostra futura casa.
Il 9 Marzo avremmo dovuto fare la promessa di matrimonio in Comune. Avevamo scelto cosa indossare e organizzato un piccolo rinfresco, come si usa dalle nostre parti. Il giorno prima però ci contattarono dal Comune avvisandoci che non sarebbe stato possibile avere la partecipazione di altre persone oltre ai futuri sposi a causa delle restrizioni dovute al Covid19. È stato quello il giorno in cui abbiamo iniziato a capire che forse i nostri piani non sarebbero andati proprio come ce li aspettavamo. Abbiamo deciso di annullare la promessa e riprogrammarla per quando avremmo avuto la certezza che il matrimonio si sarebbe potuto fare.
Ci siamo sentiti amareggiati, abbattuti, sconfortati. Mancava così poco ed invece avremmo dovuto aspettare ancora. Il periodo di quarantena, poi, è stato durissimo. Abitiamo ancora con i nostri genitori e quindi per più di due mesi non ci siamo potuti vedere nemmeno per un minuto. Le nostre videochiamate quotidiane erano boccate di ossigeno. Eravamo abituati a vederci tutti i giorni, e il non poterci abbracciare in un momento così difficile è stato forse la cosa più dura. Se almeno avessimo ricevuto i mobili della nostra nuova casa in tempo, probabilmente ci saremmo trasferiti lì, in fretta e furia, anche a costo di rinunciare all’idea romantica che solo il matrimonio avrebbe cambiato radicalmente il nostro modo di stare insieme.
Invece tutto è rimasto bloccato, la nostra casa vuota, noi lontani e senza sapere come e quando tutto sarebbe ritornato alla normalità.
N.: Per la prima volta ho avuto degli attacchi di panico. Non sapevo cosa fossero e sono andato da un cardiologo perché mi sono preoccupato.
M.: Io ho un atelier di abiti da sposa. Tutto questo mi ha fatto sentire così vicina a tutte le ragazze che vengono da me con gli occhi pieni di sogni e di entusiasmo. Sono una di loro d’altronde, so cosa si prova nonostante il nostro comportamento a qualcuno possa sembrare frivolo. Mi sono sentita in colpa a volte per desiderare tanto realizzare questo mio sogno mentre altre persone soffrivano e vivevano situazioni molto estreme. Ho cercato di essere il più possibile comprensiva. Addirittura, mi sono sobbarcata l’onere di tenere in custodia tutti gli abiti delle spose che hanno deciso di rimandare al 2021, contro la politica generale del franchising di cui fa parte il mio atelier. Mantenere un vestito da sposa nelle migliori condizioni non è semplice, oltre allo spazio c’è bisogno di un ambiente non troppo umido, si corre il rischio di furti. Ho chiesto alle mie spose di saldare il pagamento solo se si sentivano in grado di farlo, tenendo in conto che per molte persone le difficoltà economiche sono aumentate incredibilmente a causa del lockdown.
Ora stiamo valutando di rimandare tutto a settembre per poter sfruttare ancora gli spazi all’aperto e poter fare il ricevimento senza temere il freddo o le giornate troppo corte, e garantendo così ai nostri invitati la massima serenità. Non sappiamo cosa potrebbe accadere il prossimo anno, e vogliamo sposarci non appena avremo la possibilità di farlo in assoluta tranquillità.